La nascita della registrazione e riproduzione sonora

 

 

 

Il primo esempio di “macchina di registrazione” di un evento sonoro è databile al 1857, quando il francese Léon Scott de Martinville realizzò uno strumento (Il Fonautografo) che produceva un “tracciato” grafico, simile a quello dei vecchi sismografi, rappresentante l’andamento di un suono ad esso applicato per mezzo di un sistema vibrante. Questo strumento non era ovviamente in grado di riprodurre il suono da cui ricavava il grafico, inoltre non esisteva ancora uno strumento (il microfono) che consentisse la ripresa diretta di un evento sonoro, questo strumento nacque nel 1876, ad opera del fisico scozzese A. G. Bell e un anno dopo nel laboratorio dell’americano T. Edison, vedeva la luce il primo ripetitore telegrafico: un disco coperto di carta che ruotava su un piatto mentre uno stilo sospeso ad un braccetto vi incideva una serie di punti disposti a spirale; Edison notò anche che ad una certa velocità lo stilo emetteva dei suoni che ricordavano la voce umana. Grafofono

Il 17 Novembre dello stesso anno Edison ed il suo gruppo di ricerca presentano allo “Scentific American” il primo prototipo di Fonografo, che renderà “la parola suscettibile di essere ripetuta all’infinito mediante registrazioni automatiche”. Era costituito da un imbuto (il “microfono”) in fondo al quale c’era una lamina metallica che raccoglieva i suoni e li trasmetteva in forma di vibrazioni ad uno stilo che incideva dei solchi su un cilindro coperto da un foglio di rame messo in rotazione manualmente. In fase di lettura avveniva il processo opposto, il cilindro ruotava e lo stilo vibrava in funzione dei solchi applicando le vibrazioni alla lamina e quindi all’imbuto che li restituiva all’esterno.

Anche C. Cros, nello stesso periodo in Francia, lavorava ad una macchina parlante che avrebbe chiamato Paleofono se fosse nata.

Il 1876 è anche l’anche l’anno di nascita del telefono e della comunicazione via cavo, avvenuta il 10 Marzo a Boston, nel laboratorio di Alexander Bell.

Nelle intenzioni di Edison il Fonografo doveva servire come registratore vocale per la dettatura di lettere e telegrammi (Dettafono) ma non riscosse successo commerciale; così l’inventore tedesco E. Berliner decise di modificare ad uso musicale la macchina edisoniana, adottando soluzioni tecniche da lui rivedute di Martinville e Cros e dando vita nel 1888 al Grammofono, specificamente pensato per la riproduzione musicale domestica.

Letteratura sul fonografoNello stesso anno (su Electrical World dell’8 Settembre 1888) Oberline Smith descrisse per la prima volta degli esperimenti da lui effettuati sulla registrazione magnetica, adoperando un elettromagnete e una striscia di materiale isolante coperta di polvere di ferro. Egli illustrò anche un modello grafico di una macchina in grado di eseguire tali registrazioni: attraverso un telefono il suono veniva inviato come segnale elettrico ad una testa di registrazione che li trasferiva su un supporto magneticamente sensibile che scorreva davanti ad essa.

Nel 1890 anche alcune società americane proposero versioni riviste del Fonografo originale, che permettevano l’ascolto di musica in luoghi pubblici al costo di pochi centesimi: erano i Juke-Box.

Edison si oppose fermamente a questi impieghi della sua invenzione, secondo lui la sminuivano portandola al livello di puro oggetto di divertimento; in seguito dovette ricredersi ma ormai il Grammofono aveva definitivamente surclassato la sua macchina a cilindri.

Anche il ripetitore telegrafico semplice si evolve, grazie all’approfondimento degli studi sulle onde radio dell’italiano G. Marconi, grazie al quale nasce il Telegrafo senza fili, in grado di inviare segnali codificati a oltre 1 km di distanza; il nuovo telegrafo sarà impiegato da subito per le comunicazioni marittime e sarà il primo impulso alla nascita di quello che sarebbe divenuto nel secolo successivo il più importante e diffuso mezzo di comunicazione e distribuzione di musica e voce: la Radio.                           

La voce del padroneNel 1894 Valdemar Poulsen, operaio meccanico presso la “Telegraph Company” di Copenhagen, riprende l’idea di Oberline e la mette in pratica brevettando nel 1898 il Telegrafono, primo registratore magnetico a nastro funzionante.

Eldridge Johnson nel 1896 realizza una versione di grammofono a motore.

La duplicazione in serie delle registrazioni arriva nel 1900 grazie a Thomas Lambert che mette a punto un sistema basato su un cilindro di rame inciso per elettrolisi (matrice) da cui ricavare per stampaggio a caldo un secondo cilindro in cera (master) da usare per le copie in cascata su cilindri di celluloide.

Nel 1902 la Zonophone propone il disco doppia faccia, che porta la durata complessiva della registrazione a poco meno di 10 minuti, e nel 1904 nasce l’etichetta tedesca Odeon per la sua commercializzazione. Sarà la Odeon a “suggerire” il termine di album per i dischi in vinile, quando nel 1909 pubblicherà la suite completa dello “Schiaccianoci” di Tchaikovsky su 4 dischi doppia faccia in una confezione speciale simile ai cofanetti moderni. 

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L’era dell’amplificazione elettronica vede la luce nel 1906 con l’arrivo del primo tubo a vuoto, il triodo, (due anni prima era nato il diodo, che però non permetteva di amplificare) a firma di A. Fleming, una cui versione potenziata viene sviluppata e usata come amplificatrice telefonica dalla AT&T  per il suo primo servizio di telefonia transcontinentale.

Un invenzione importante per il miglioramento della riproduzione del suono è la costruzione del primo altoparlante a bobina mobile, il Magnavox Loudspeaker, per mano di Edwin Pridham e Peter Jensen in data 1911, la cui prima dimostrazione pubblica avverrà il 10 Dicembre 1915 al Golden Gate Park di San Francisco; in seguito i due ricercatori in società con la Sonora Phonograph Corp. fondano la Magnavox Company il 3 Agosto 1917.

                                                                       Amplificazione e altoparlanti ad uso professionale vengono in seguito sviluppati dalla AT&T.

Il Phonetron è il primo altoparlante dinamico a radiazione diretta, ad essere venduto in USA e ad essere adoperato in alcuni radioricevitori da tavolo al posto di quelli a tromba.

Nel 1925 entrano in commercio i primi dischi registrati con strumentazione elettrica Western Electric  sviluppata dalla AT&T nel corso dei 10 anni precedenti; nello stesso anno la Warner Bros, insieme con Walter J. Rich, fondano la Vitaphone Co. ed iniziano le sperimentazioni sonore all’interno del Warner Vitagraph studio di Brooklyn.

Siamo al 1927 e uno dei nomi che in seguito diverrà sinonimo di buoni altoparlanti a basso costo si affaccia sulla scena, ovviamente nel settore radio: la Jensen Radio Manufacturing Co. nota anche per la qualità dei suoi condensatori. Magnavox

 Il 1928 è l’anno di presentazione, da parte della Neumann, del suo microfono a capacità, mentre in Germania iniziano i primi esperimenti sui semiconduttori che porteranno poi alla nascita del transistor.

1929: la RCA inizia la stampa dei dischi in vinile "Vitrolac" delle colonne sonore destinate alle trasmissioni radiofoniche; la Magnavox migliora il disegno delle bobine dei propri altoparlanti, riducendone il ronzio; la RCA e la Victor si uniscono in società.

Nel 1931 la RCA cerca di porre in vendita i dischi Vitrolac registrati alla velocità professionale di 33-1/3 giri, in sostituzione di quelli a 78 giri allora comunemente diffusi, ma senza successo; lo standard di registrazione su disco a 33 giri resterà invece invariato per tutte le emittenti radiofoniche fino alla sua definitiva sostituzione, nel 1948, col nastro magnetico.

Il nastro magnetico, realizzato per la prima volta nel 1934 dalla società tedesca BASF in formato bobina da 50 mt (dopo una gestazione durata 5 anni), viene ufficialmente presentato l’anno seguente al Radio Fair di Berlino, assieme al magnetofono sviluppato 5 anni prima dalla Allgemeine Elektrizitatsgesellschaft (AEG); il nuovo supporto presenta l’enorme vantaggio di essere cancellabile e ri-registrabile molte volte, peculiarità alla base del suo notevole successo in seguito.

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Nel ’41 la qualità di registrazione dei magnetofoni AEG viene significativamente migliorata grazie all’introduzione dei circuiti di bias ad alta frequenza negli stadi di registrazione.

Il Magnecord PT-6 e il Model 100 Ampex (entrambi 1948) sono la prima serie di tape-recorder americani derivati dal tedesco AEG K-4.

Il Klipschorn viene brevettato nel 1945, proponendo un nuovo concetto di diffusore acustico ed è l’inizio dell’era Hi-Fi.

Il 22/12/1947, nei Bell Telephone Laboratories, gli esperimenti sui semiconduttori portano alla nascita del transistor bipolare (BjT).

 

 

Il primo LP microsolco da 12 pollici 33 giri, viene presentato il 21/06/1948 dalla Columbia, con una capacità di 23 minuti per lato e incisi con apparecchiature di produzione Philco.

L’anno seguente è la volta del 45 giri da 7 pollici Extended play” introdotto dalla RCA-Victor; da questo momento in poi la maggior parte delle etichette discografiche inciderà unicamente sui tre standard di rotazione 33, 45 e 78 rpm. Nel ’49 viene anche venduto il primo amplificatore finale Mc-Intosh: il 50W1 “Unity Coupled Amplifier, che fa uso di una coppia di valvole 6L6 in PP per una potenza di uscita di 50 Watts.

Arriviamo al 1951, dove troviamo i primi registratori portatili come il prototipo Grundig ReporterNagra o il Grundig Reporter.

Nel campo dei diffusori acustici l’evoluzione prosegue con l’adozione della sospensione pneumatica, adottata sul 2 vie AR-1, bookshelf sviluppato da Edgar Villchur e Henry Kloss, fondatori della Acoustic Research (AR).

La Regency TR-1 è la prima radiolina a transistor costruita. Siamo nel 1954.

La registrazione stereofonica viene universalmente introdotta come standard nel ’58, dando vita alla nuova generazione di apparecchiature Hi-Fi Stereo.

Nei primi anni ’60, con la sperimentazione sulla Computer Music”, nasceranno i primi Sintetizzatori, una sorta di organo elettronico integrato in un computer; macchine allora molto complesse a causa dell’elevato numero di parti da cui erano composte e dal conseguente enorme numero di cavi di collegamento.

Nel frattempo anche il formato nastro magnetico si evolve e alla classica bobina si affiancano le cartucce Fidelipac 4 tracce, con tape da 1 o da 3-3/4 di pollice e durata fino a 2 ore (1962); il Fidelipac sarà presto sostituito (1965) dal più performante formato 8 track con nastro da ¼ di pollice.

Audiocassetta La Compact Cassetta, viene presentata dalla Philips nel 1963, e fa uso di un nastro BASF di elevata qualità da 1/8 di pollice.

Nel ’65 la Sony mette in commercio il primo VTR (Video Tape Recorder) con nastro da ½ pollice a traccia elicoidale.

Il 1966 è l’anno di nascita del Dolby A per la riduzione del rumore di registrazione su tape-recorder professionali.

Nel ’68 si aggiunge il Dolby B destinato ai registratori domestici e l’anno seguente il sistema è adottato sulle cassette preincise.

1972: Philips presenta un lettore di Laserdisc dimostrativo, che fa uso di una nuova tecnologia di registrazione: la magneto-ottica digitale.

1975: Sony presenta il sistema di videoregistrazione consumer Betamax; un anno dopo è la volta della JVC, che propone il suo VHS.

 

betamax.jpg   Video 2000 Philips    Laserdisc  

 

 Sony Betamax

Nel 1976 si assiste al definitivo passaggio alla registrazione magneto-ottica all’interno degli studi di registrazione e nel broadcasting. Il primo figlio legittimo di questa nuova tecnologia di scrittura/lettura numerica sarà il Compact Disc, che vede la luce in forma ancora embrionale, proprio nel 1976 ad opera della Philips; in questo rivoluzionario supporto (grande circa quanto un comune 33 giri) le informazione musicali non sono più archiviate sotto forma di incisioni o aree magnetizzate continue direttamente derivate dal suono originario ma come la successione di microscopici solchi a forma di punto o linea larghi 0,9 millesimi di millimetro incisi da un laser su un supporto di plastica il cui lato opposto è ricoperto da un sottilissimo strato metallico ad elevato potere riflettente. In lettura un laser di bassa potenza “illumina” la sequenza di punti e linee assegnando il valore “1” ai solchi e il valore “0” agli spazi tra questi, se ne ricava dunque una lunghissima sequenza di “1” e “0” (bit) che costituiscono i dati da cui estrarre e ricostruire il segnale musicale originario (conversione D/A).

Sony Compact disc Il Compact Disc rappresenterà, come per i nastri magnetici 38 anni prima, un notevole salto avanti in termini di versatilità e praticità d’uso: è possibile adesso la ricerca continua (e praticamente immediata) di un brano qualsiasi o una parte di esso all’interno di una registrazione (cosa impossibile per i nastri, memorie ad accesso solo sequenziale), non esiste inoltre usura mancando il contatto diretto con la superficie del disco della testina di lettura, consentendo teoricamente il riascolto di un brano un numero infinito di volte senza perdere in qualità. Anche la qualità del suono è nettamente migliorata e grazie all’elevato rapporto segnale/rumore delle incisioni numeriche, il fruscio di fondo è pressoché assente.

Sony Walkman

Il TPS-L2 Walkman del 1979 è il primo e storico portatile a cassette introdotto da Sony, con  una qualità di riproduzione paragonabile a quella di una buona piastra a cassette da tavolo, è stato il walkman rimasto più a lungo in produzione (circa 20 anni) ed era dotato di una raffinata meccanica.

Nel 1982 esce ufficialmente il formato CD con due lettori da tavolo: il Sony e il Toshiba.

1984: arriva il Discman SONY, il Compact Disc diventa portatile.

Un nuovo supporto di registrazione digitale, derivato direttamente dai recorder digitali a bobine usati nel professionale, arriva nel 1987: è il DAT (Digital Audio Tape)  basato sull’adozione di una meccanica video di dimensioni ridotte, aveva una qualità del suono pari a quella del CD e voleva porsi come il sistema di registrazione domestica di riferimento e successore della Compact Cassetta; tuttavia non si affermò mai in ambito amatoriale, a causa dei costi elevati delle cassette vergini e dei registratori DAT, ma venne adottato soprattutto da musicisti e tecnici del suono per la creazione di master e demo.

Il resto è storia recente.