Nascita del Compact Disc

 

Era il Maggio del 1967 quando i Laboratori di Ricerca Tecnica dell’LNH (l’ente radiotelevisivo giapponese) presentarono al pubblico la prima registrazione/produzione digitale in formato sperimentale a cui seguirono altri esperimenti simili, ma a causa dell’elevato costo delle apparecchiature  e alle difficoltà tecniche non fu portato avanti.

La ricerca venne ripresa due anni più tardi dalla Nippon Columbia (Denon) e portò nel 1972 allo sviluppo di un recorder a 8 canali, il DN-023R, con frequenza di campionamento a 42,25 kHz e quantizzazione a 13 bit lineari, in abbinamento ad una meccanica video a 4 testine con nastro da 2 pollici. Con questa macchina prese avvio l’ampio programma di registrazioni digitali Denon.

 

 

Nell’Agosto ’72 il registratore venne ufficialmente presentato alla stampa e ad Ottobre entrarono in commercio i primi dischi a 33 giri ottenuti da master digitali,: i quartetti K. 421 e 458 di Mozart interpretati dallo Smetana Quartet e registrati alla Aoyama Tower Hallo di Tokyo dal 24 al 26 Aprile 1972.

Quasi contemporaneamente in quel periodo, la BBC inaugurava le radiotrasmissioni digitali adoperanti segnali PCM in alcuni suoi ponti di collegamento per i sincronismi audio dei programmi TV (con quantizzazione a 10 bit) e in seguito per le trasmissioni radio.

Sempre il ’72 vede anche la presentazione da parte della Philips del sistema “Video Long Playing”: supporto analogico a lettura ottica.

 

   DN-023R

 

Nel settembre 1977 all’Audio Fair di Tokyo verranno presentati 4 diversi tipi di DAD (Digital Audio Disc) rispettivamente dalla Sony, dalla Denon/Hitachi e dalla Mitsubishi/Teac; il Sony in particolare si distingue per la maggior quantità di dati in grado di contenere (1 ora di registrazione stereo su un disco da 30 cm) grazie al codice “Delay Modulation”; il registratore Denon giunge alla terza versione e altre case discografiche iniziano a produrre dischi da master digitali.

Nel medesimo anno la Sony presenterà anche il primo convertitore D/A-A/D domestico: il PCM-1, che campionava a 44 kHz / 12 bit e rendeva disponibile il segnale in formato pseudovideo, in modo da poter adoperare un qualsiasi vcr domestico come registratore. Costituirà il capostipite dei registratori digitali amatoriali.

 

Il Compact Disc attuale viene presentato in forma di prototipo nel Marzo del ’79 dalla Philips e definitivamente perfezionato e standardizzato in collaborazione con Sony nell’Aprile 1981; questo supporto, assieme all’Audio High Density della JVC e al Mini Desk a lettura piezoelettrica della Teldec, sarà definito come supporto ideale per il mercato consumer dalla commissione dell’AES.

 

 

 

 

Sony PCM-F1,

dac su nastro video Betamax.

 

All’Audio Fair di Ottobre saranno ben 14 tra le maggiori case costruttrici mondiali ad esporre lettori in standard CD, apparentemente in veste di prototipi ma di fatto modelli di   pre-produzione a tutti gli effetti.

Nel 1980 inizia ufficialmente la produzione dei primi dischetti in standard Compact Disc e vengono inaugurati i grandi stabilimenti CD della Polygram ad Hannover e della CBS/Sony a Tokyo.

Il 1° Ottobre 1982 entrano in commercio in Giappone i primi due modelli di lettori CD: il Sony CDP-101 e il Denon/Hitachi DCD-2000/DAD-1000, seguiti entro poche settimane dal NEC CD-803, dal Marantz CD-63, dal Sanyo DAD-03 e dal Philips CD-100.

 

Pubblicità Sony del nascente formato CD

(1982)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sony CDP-101, primo CD player (1982)