Revox story
Revox (Studer per il mercato professionale) è uno di quei nomi che
gli audiofili di vecchia data considerano (a ragione) sinonimo incontrastato di
registratori a bobine, negli
anni '70 infatti, chi poteva permettersi un buon "reel
to reel" non esitava
ad acquistare un Revox, che godevano della fama di
essere tra i più affidabili e prestazionali dell'epoca e in effetti era vero.
I processi
produttivi sono decisamente lunghi e complessi, la
lavorazione delle parti meccaniche viene eseguita con torni a controllo
numerico derivati da quelli per uso orologiero e, ad esempio, le varie fasi di
modellamento dei capstan è eseguito intervallandole a
vari mesi di magazzinaggio, per consentire al metallo il naturale
"assestamento"; le tolleranze dimensionali si aggirano su 1,5 micron
per i telai e solo 0,5 micron per i capstan e altri organi
di trazione; per i traferri delle testine è invece di qualche Angstrom.
Parimenti impegnative sono le fasi di collaudo che, per le macchine più
complesse, possono raggiungere le 2000 operazioni, tra calibrazioni e
verifiche.
Il Dynavox (il primo registratore a nastro
amatoriale europeo) nasce nel Dicembre '49, consente 60
min. di registrazione alla velocità di 19 cm/s, dotato di due input linea e uno
microfonico, altoparlante a larga banda e amplificatore interno da 4 W con
presa per cassa acustica esterna.
Nel Luglio del
1950 si lavora ad un secondo modello di reel to reel
destinato ora al settore pro, utilizza bobine con diametro
Nel frattempo
la ditta è notevolmente cresciuta e conta oltre venti dipendenti, viene coniato il nome Revox, che
distinguerà la produzione amatoriale della Casa; nel 1952 sono già un centinaio
gli esemplari di Model 27 venduti e nei primi mesi
del 1953 arriva una versione nuova del primogenito Dynavox,
che adesso incorpora anche un sintonizzatore radio, si tratta del primo
prodotto a marchio Revox: il T-26.
Il Revox A-36 del '54 è il
primo registratore amatoriale "serio", con tre motori a trazione
diretta, doppia velocità (9,5 e 19 cm/s), e valigetta per il
trasporto; nel '55 arrivano i recorder
da studio A-37 e B-37 e inizia lo sviluppo di un
amplificatore a due telai (il Model
59) e di un giradischi (Model 60) in
collaborazione con Thorens; nessuno dei due però,
entrerà in produzione.
Nel 1958 viene presentato lo Studer 69,
primo banco mixer della Casa, disponibile in numerose configurazioni a
richiesta; a marchio Revox esce invece il C-36, che consente
la lettura dei nuovi supporti stereofonici.
Nel 1960,
nella nuova sede di Althardstrasse, inizia la
produzione di un amplificatore stereo Hi-Fi, il Revox 40 e di un nuovo recorder: l'E-36; parte anche
la produzione di altoparlanti e attrezzature per istituti linguistici. Seguono
poi il Revox F-36 e G-36, gli Studer J-37 (tra i recorder a valvole più complessi in assoluto) ed A-62 (primo prodotto pro a stato solido).
Durante le
fiere di Zurigo e Berlino del 1967 viene presentata
una nuova generazione di elettroniche Revox a stato
solido e alte prestazioni, di cui fanno parte il registratore A-77 (con motore capstan servocontrollato, freni
elettromagnetici e logica di controllo a relais), l'integrato A-50 (con
circuitazione dual-mono su schede sfilabili,
regolazione della sensibilità per ciascun ingresso e una potenza di 40 W/ch
RMS) e il tuner A-76 (con stadio
d'ingresso a FET a 4 sezioni, e stadio IF a filtraggio passivo).
Nel 1970 è la
volta dello Studer A-80, registratore
da studio tra i più apprezzati e usati nel mondo, ha una meccanica estremamente robusta e controllata via IC e regolazione di
tensione nastro mediante sensori ottici; nello stesso anno Willi
è nominato membro onorario dell'AES, l'Audio Engineering
Society. Nel '71 arrivano il registratore master B-
Nel 1972
E' del '74 il
finale Revox A-740 (Studer A-68), pensato per impieghi professionali
gravosi e di alta qualità, gli stadi finali sono a simmetria complementare pura
intorno a 12 dispositivi di potenza Motorola, per una
capacità dissipativa totale di 2400 W, dispone anche di velocissimi vu-meter ad ago e complesse protezioni; parallelamente
giungono la centralina di sincronismo A/V TLS-2000 e i mixer
compatti Studer 169.
Nel
Nel 1978 Willi viene insignito della laurea
honoris causa in scienze tecniche dall'Istituto Politecnico Federale di Zurigo
e nel frattempo viene presentato lo Studer A-800, mastodontico
registratore professionale a 24 tracce telecomandato e computerizzato.
alt="Studer A-800" v:shapes="_x0000_s1031">L'anno seguente escono il receiver B-780 (che include
in un solo telaio B-750 e B-760, il sintopre B-739 e varie
versioni speciali del B-77, come
Nel 1981 fa il
suo ingresso nel settore dei deck a cassette con il B-710, 4 motori, servocontrollato al
quarzo e meccanica di notevole complessità; l'anno seguente esce la sua
versione pro siglata A-710.
La produzione
prosegue col giradischi B-791, col finale B-740 e il reel to reel
B-77 mkII che ormai ha raggiunto una cinquantina di
versioni differenti!
Nel 1983 esce
la serie 200, composta dall'integrato B-251, dal tuner B-261 e dal
telecomando centralizzato B-201 tutti
controllati via processore. Questo è anche l'anno, per
Nell'84 arrivano il deck B-