Revox story  

 

Revox (Studer per il mercato professionale) è uno di quei nomi che gli audiofili di vecchia data considerano (a ragione) sinonimo incontrastato di registratori a bobine, negli anni '70 infatti, chi poteva permettersi un buon "reel to reel" non esitava ad acquistare un Revox, che godevano della fama di essere tra i più affidabili e prestazionali dell'epoca e in effetti era vero.

I processi produttivi sono decisamente lunghi e complessi, la lavorazione delle parti meccaniche viene eseguita con torni a controllo numerico derivati da quelli per uso orologiero e, ad esempio, le varie fasi di modellamento dei capstan è eseguito intervallandole a vari mesi di magazzinaggio, per consentire al metallo il naturale "assestamento"; le tolleranze dimensionali si aggirano su 1,5 micron per i telai e solo 0,5 micron per i capstan e altri organi di trazione; per i traferri delle testine è invece di qualche Angstrom. Parimenti impegnative sono le fasi di collaudo che, per le macchine più complesse, possono raggiungere le 2000 operazioni, tra calibrazioni e verifiche.

 

La Willi Studer AG (dal nome, ovviamente, del suo fondaotre) è una piccola impresa familiare, che vede la luce nel Gennaio del 1948 con il compito di realizzare un oscilloscopio disegnato dallo stesso Willi e che sarà prodotto in una decina di esemplari, altri modelli di oscilloscopio seguiranno e verso la fine dello stesso anno, la ditta si trasferisce in un seminterrato a Zurigo dove, nel '49, inizia a modificare meccanicamente registratori a bobine per conto di un importatore, al quale Studer proporrà di li a breve, un nuovo modello di recorder autonomamente progettato; la cosa è favorevolmente accolta e arriva la prima commissione: 500 unità.

Il Dynavox (il primo registratore a nastro amatoriale europeo) nasce nel Dicembre '49, consente 60 min. di registrazione alla velocità di 19 cm/s, dotato di due input linea e uno microfonico, altoparlante a larga banda e amplificatore interno da 4 W con presa per cassa acustica esterna.

Nel Luglio del 1950 si lavora ad un secondo modello di reel to reel destinato ora al settore pro, utilizza bobine con diametro 30 cm, ha un meccanismo tensore del nastro e amplificazione modulare; è il Model 27 le cui prime unità verranno consegnate alla sede di Basilea della Radio Elvetica che li utilizzerà per la registrazione del Festival Internazionale di Lucerna nell'Agosto 1951.

Nel frattempo la ditta è notevolmente cresciuta e conta oltre venti dipendenti, viene coniato il nome Revox, che distinguerà la produzione amatoriale della Casa; nel 1952 sono già un centinaio gli esemplari di Model 27 venduti e nei primi mesi del 1953 arriva una versione nuova del primogenito Dynavox, che adesso incorpora anche un sintonizzatore radio, si tratta del primo prodotto a marchio Revox: il T-26.  Revox A-78

Il Revox A-36 del '54 è il primo registratore amatoriale "serio", con tre motori a trazione diretta, doppia velocità (9,5 e 19 cm/s), e valigetta per il trasporto; nel '55 arrivano i recorder da studio A-37 e B-37 e inizia lo sviluppo di un amplificatore a due telai (il Model 59) e di un giradischi (Model 60) in collaborazione con Thorens; nessuno dei due però, entrerà in produzione.

Nel 1958 viene presentato lo Studer 69, primo banco mixer della Casa, disponibile in numerose configurazioni a richiesta; a marchio Revox esce invece il C-36, che consente la lettura dei nuovi supporti stereofonici.

Nel 1960, nella nuova sede di Althardstrasse, inizia la produzione di un amplificatore stereo Hi-Fi, il Revox 40 e di un nuovo recorder: l'E-36; parte anche la produzione di altoparlanti e attrezzature per istituti linguistici. Seguono poi il Revox F-36 e G-36, gli Studer J-37 (tra i recorder a valvole più complessi in assoluto) ed A-62 (primo prodotto pro a stato solido).

 

Durante le fiere di Zurigo e Berlino del 1967 viene presentata una nuova generazione di elettroniche Revox a stato solido e alte prestazioni, di cui fanno parte il registratore A-77 (con motore capstan servocontrollato, freni elettromagnetici e logica di controllo a relais), l'integrato A-50 (con circuitazione dual-mono su schede sfilabili, regolazione della sensibilità per ciascun ingresso e una potenza di 40 W/ch RMS) e il tuner A-76 (con stadio d'ingresso a FET a 4 sezioni, e stadio IF a filtraggio passivo).

Nel 1970 è la volta dello Studer A-80, registratore da studio tra i più apprezzati e usati nel mondo, ha una meccanica estremamente robusta e controllata via IC e regolazione di tensione nastro mediante sensori ottici; nello stesso anno Willi è nominato membro onorario dell'AES, l'Audio Engineering Society. Nel '71 arrivano il registratore master B-62, l'ampli integrato A-78 e tre nuove versioni dell'A-77: ORF, PTT e Dolby.

Studer A-80Nel 1972 la Studer conta più di 1000 dipendenti e diversi stabilimenti, ormai informatizzati; escono il banco di regia a 30 canali Model 289 e nel '73, in occasione del 25° compleanno, viene creata la serie 700 che comprende il recorder A-700 (gemello del professionale Studer A-67, ha circuitazione estremamente integrata, controllo quarzato del trascinamento, preamplificazione con equalizzazione RIAA e tre velocità regolabili entro +/- 7 semitoni o in modo continuo da 6,5 a 54 cm/s) il sinto-pre A-720 (con sintonia PLL al quarzo, 5 ingressi e 7 uscite), il finale stereo A-722 (60 W/ch e limitatori di uscita settabili al 50% o al 20% della potenza massima) e un ampli quadrifonico A-724 (che non entrò però in produzione).

E' del '74 il finale Revox A-740 (Studer A-68), pensato per impieghi professionali gravosi e di alta qualità, gli stadi finali sono a simmetria complementare pura intorno a 12 dispositivi di potenza Motorola, per una capacità dissipativa totale di 2400 W, dispone anche di velocissimi vu-meter ad ago e complesse protezioni; parallelamente giungono la centralina di sincronismo A/V TLS-2000 e i mixer compatti Studer 169.

 

               Revox B-77

 

Nel 1977 l'A-77 ha raggiunto quota 400.000 unità vendute e viene messo in pensione dal nuovo e più avanzato B-77, la meccanica è ancora più raffinata e in prossimità del gruppo di lettura sono presenti anche una taglierina e una barretta di incollaggio che agevolano le operazioni di montaggio; parallelamente escono il tuner B-760 (con demodulatore a conteggio d'impulsi, sintonia a passi di 25 kHz e soglia d'intervento muting e deenfasi settabili), l'ampli B-750 e il primo giradischi di casa Revox: il B-790, con braccio tangenziale e servocontollato "Linatrack". 

Nel 1978 Willi viene insignito della laurea honoris causa in scienze tecniche dall'Istituto Politecnico Federale di Zurigo e nel frattempo viene presentato lo Studer A-800, mastodontico registratore professionale a 24 tracce telecomandato e computerizzato.

alt="Studer A-800" v:shapes="_x0000_s1031">L'anno seguente escono il receiver B-780 (che include in un solo telaio B-750 e B-760, il sintopre B-739 e varie versioni speciali del B-77, come la HS (alta velocità, 19 e 38 cm/s); LS ed SLS (bassa velocità, fino a 2,4 cm/s); la DIA (con testa supplementare per il controllo di un proiettore) e ancora la FH; la DISS (dissolvenza incrociata); SYNC (sincronizzabile) e AUTO (registrazione attivabile da segnale in arrivo). Una ulteriore versione di questo recorder, è il PR-99, con IN/OUT bilanciati e una serie di "facilities" che ne ottimizzano l'impiego in sala d'incisione.

Nel 1981 fa il suo ingresso nel settore dei deck a cassette con il B-710, 4 motori, servocontrollato al quarzo e meccanica di notevole complessità; l'anno seguente esce la sua versione pro siglata A-710.

La produzione prosegue col giradischi B-791, col finale B-740 e il reel to reel B-77 mkII che ormai ha raggiunto una cinquantina di versioni differenti! 

Nel 1983 esce la serie 200, composta dall'integrato B-251, dal tuner B-261 e dal telecomando centralizzato B-201 tutti controllati via processore. Questo è anche l'anno, per la Studer, dell'ingresso nel digitale col convertitore SFC-16. Contemporaneamente presenta un prototipo di lettore realizzato con componenti Philips e commercializzato l'anno seguente con la sigla B-225 (Studer A-725), costruito interamente su schede sfilabili e dotato di notevoli doti di programmazione. 

Nell'84 arrivano il deck B-125, a controllo computerizzato e autocalibrante, il sistema di altoparlanti a 3 vie attivo Agora-B e il receiver B-285.